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L’importanza di utilizzare i Social in modo professionale e non estemporaneo

Il caso Conte ha scosso il popolo juventino, per le modalità (improvvise, a metà luglio) e per i timori che l’abbandono del condottiero dei tre scudetti di fila bianconeri sia presagio di qualcosa che è stato e che a breve non tornerà.
Lungi da questo post analisi calcistiche, né motivazioni economiche, che pur si potrebbero addurre, come ha ben scritto Alessandro Oliva in questo approfondimento che condivido:
www.pagina99.it/news/societa/6414/Le-ragioni–economiche–.html

Mi soffermo, invece, sull’impatto Social nel Day After dell’addio di Conte e, soprattutto, nella mattinata in cui si è ufficializzato l’arrivo di Massimiliano Allegri, quale nuovo allenatore della stessa Juventus.

Voglio dunque proporre il case-history Juventus, sotto il profilo social, allegando un tweet, riportato in altre forme congruenti anche sulle altre pagine social ufficiali, dell’account bianconero.

Il suddetto, è un esempio concreto di come la Juventus non sappia utilizzare (e sfruttare) a trecentosessanta gradi i Social Media.

Il fattore “pancia”, legato a quello emozionale, è un fil rouge imprescindibile da comprendere, per generare un engagement positivo.

Quando vai a creare delle potenziali interazioni con i tuoi follower e/o fans, che in questo caso sono anche i tuoi tifosi, devi saper ribaltare delle situazioni potenzialmente negative, come l’addio improvviso di Conte (beniamino della tifoseria) in positive, come se fosse una Swot Analysis.

La gestione dei claim, interna alla cosiddetta “Social Crisis Management”, dovrebbe essere parte strutturante (e soprattutto strutturata..) di qualsiasi azienda che utilizza i Social Media.

Evidentemente, nella Juventus non lo è.

Non si chiama solo “Epic Fail”, ma anche e soprattutto incomprensione delle dinamiche legate allo sfruttamento dei Social Media.

Infine, ricordiamoci sempre: dietro un messaggio, ci deve essere una storia. Dietro una storia, un piano.
Dietro un piano, un progetto.
E per chi utilizza in modo professionale i Social, il progetto deve essere editoriale, mai spot.